Il gioco è una delle attività più coinvolgenti per l’uomo: da quando sono stati creati i primi esemplari di dadi e di Roulette, alzarsi dal tavolo verde a volte è una vera impresa! Lo sanno bene quei giocatori che fanno fatica a controllare la loro dipendenza dal gioco, e che devono farsi aiutare dai meccanismi di supporto dei casinò online, come l’autoesclusione e l’autoeliminazione. Quando invece il gioco avviene nei casinò reali, è più difficile per il player farsi aiutare, e anche per il casinò notare eventuali comportamenti anomali.
Dalle recenti analisi effettuate dagli esperti di ludopatie, sono venuti fuori elementi che rispecchiano appieno l’evolversi del gioco online. Ad esempio, sempre più donne stanno iniziando a soffrire di dipendenza da gioco, dal momento in cui il pubblico dei casinò online si sta tingendo sempre più di rosa (la percentuale di giocatrici si aggira attorno al 59%). Tuttavia, la percentuale di ludopatie è ancora maggiore negli uomini, probabilmente per il fatto che le donne iniziano a giocare più tardi, quindi a un’età in cui c’è maggiore controllo, e hanno un temperamento più razionale.
Inoltre il 2020 è stato un anno d’oro per i portali di gioco: la pandemia ha limitato molto, in via diretta o indiretta, la vita sociale e le uscite. Molte persone si sono quindi avvicinate a un mondo che prima nemmeno conoscevano.
La febbre del gioco: quando vincere non basta mai
L’emozione e l’adrenalina del tavolo verde sembrano non risparmiare nessuno, nemmeno i volti più celebri del cinema e dello sport, a dimostrazione che a volte non è solo il desiderio di accumulare denaro a spingere i giocatori a sfidare la sorte.
1) Michael Jordan, il famosissimo giocatore americano, soffriva di dipendenza dal gioco, in particolare per il Poker. Negli anni ’90 era arrivato a spendere 150.000 $ per una sola scommessa, che spesso non aveva esiti felici;
2) Anche le persone comuni ovviamente soffrono di ludopatie. Un contabile di Londra, famoso per aver preso parte a molte campagne per il sostegno dei giocatori dipendenti, si era trovato ad aver perso 30.000 £ a soli 18 anni. Spesso le cattive abitudini si imparano da giovani;
3) Un giovane americano, in preda al panico per aver perso il lavoro, fece quello che si vede fare spesso nei film: andare a Las Vegas e tentare il tutto per tutto. Dopo aver racimolato i suoi pochi risparmi, e aver chiesto altro denaro in prestito, puntò tutto sulla Roulette, continuando a perdere una scommessa dopo l’altra, senza riuscire a smettere di giocare. Quella fu probabilmente l’ultima scommessa della sua vita, dal momento che perse tutto quello che aveva.
Questi esempi di storie reali dimostrano come il tavolo verde possa essere un passatempo divertente, e anche utile per guadagnare qualche vincita, se saputo gestire. Come accade per ogni altra attività, essere responsabili, fissare un budget massimo di scommessa e un tempo limite per il gioco sono delle precauzioni che vanno sempre prese prima di iniziare a giocare.